Cos'è meloe violaceus?

Meloe violaceus

Il Meloe violaceus (Linnaeus, 1758), comunemente chiamato olio violaceo o coleottero vescicante violaceo, è un coleottero appartenente alla famiglia Meloidae. È facilmente riconoscibile per il suo aspetto tozzo e la colorazione blu-viola metallica.

Caratteristiche Principali:

  • Aspetto: Corpo cilindrico, tozzo e senza ali funzionali (le elitre sono corte e sovrapposte). Colore blu-viola metallico, talvolta tendente al verdastro o al nero. Le femmine sono generalmente più grandi dei maschi.

  • Dimensioni: Lunghezza variabile dai 15 ai 35 mm.

  • Distribuzione: Presente in gran parte dell'Europa e dell'Asia. In Italia è ampiamente diffuso.

  • Habitat: Prati, pascoli, bordi strada e aree incolte. Predilige ambienti soleggiati.

  • Ciclo Vitale: Il ciclo vitale di Meloe violaceus è complesso ed ipermetamorfico, ovvero caratterizzato da larve con diverse forme e comportamenti. Le larve di primo stadio ("triungulini") si aggrappano ai fiori e attendono l'arrivo di api selvatiche (solitarie), di cui sono parassiti. Salgono sull'ape e si fanno trasportare nel nido, dove si nutrono delle uova, delle larve e delle provviste di polline e nettare.

  • Comportamento: Gli adulti sono lenti e goffi. Se minacciati, rilasciano un liquido oleoso giallo-arancio, ricco di cantaridina (vedi https://it.wikiwhat.page/kavramlar/cantaridina), una sostanza tossica e vescicante. Questo meccanismo di difesa è all'origine del nome "olio violaceo".

  • Pericolo: La cantaridina presente nell'emolinfa è un potente irritante per la pelle e le mucose. Il contatto può causare vesciche e dermatiti. L'ingestione può provocare sintomi gravi, tra cui disturbi gastrointestinali, insufficienza renale e, in rari casi, la morte. È quindi importante evitare il contatto diretto con l'insetto.

  • Importanza Ecologica: Sebbene potenzialmente dannosi a causa della cantaridina, questi coleotteri svolgono un ruolo importante nel controllo delle popolazioni di api selvatiche. Il parassitismo (vedi https://it.wikiwhat.page/kavramlar/parassitismo) delle larve contribuisce a regolare il numero di questi impollinatori.